La cultura cinese da sempre è stata caratterizzata da una visione “circolare”, di sintesi, secondo la quale lo studio dei fenomeni della vita e della natura non è settoriale, ma ogni singolo aspetto del sapere è parte di una totalità. La filosofia, la letteratura, la calligrafia, la medicina, le arti marziali, sono in una maniera o nell’altra sempre connesse, hanno sempre alcuni o molti aspetti in comune.
In particolar modo il Tai Ji Quan è stato molto influenzato, ed ha a sua volta influenzato con il suo sviluppo, sia la filosofia taoista, che la Medicina Tradizionale cinese.
I concetti fondamentali che sono alla base dello studio del Tai Ji Quan, vale a dire quello di Qi (traducibile come “soffio vitale”, “respiro”, “energia”) e quello della continua alternanza dello Yin (principio femminile, passivo, recettivo, morbido, accogliente, oscuro, negativo) e dello Yang (principio maschile, attivo, duro, luminoso, splendente, positivo) nella vita e nel movimento, sono di derivazione taoista e costituiscono i cardini della Medicina Tradizionale Cinese. Secondo questi due principi (del Qi e dello Yin-Yang) l’esistenza e la salute di ogni essere vivente deriva dallo stato del suo “Qi”, dal modo in cui la sua energia fluisce, che a sua volta dipende da un giusto equilibrio e dall’integrazione delle due polarità energetiche dello Yin e dello Yang all’interno del suo organismo.
Nella MTC (Medicina Tradizionale Cinese) l’energia all’interno del corpo viene studiata con grande attenzione ed anche in relazione con l’ambiente esterno in cui viviamo, ed ha portato nel corso dei secoli alla nascita di svariate pratiche, comprensive di esercizi fisici, posturali e respiratori, come il Qi Gong (Chi Kung) ed il Tai Ji Quan, che servono in primo luogo ad incrementare il nostro stato di energia vitale e ci insegnano a controllarne il flusso.
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